Il cammino di Carmelo Pace è ad un bivio: ricercare il consenso degli altri partiti che lo hanno finora sostenuto oppure andare avanti con pochi eletti, ad esempio il partito che maggiormente influisce sulle sue decisioni, il raggruppamento locale FLI Nuovo Polo per la Sicilia. Avere creato un “super assessore”, quale è Davide Caico, attuale vicesindaco con le impegnative deleghe al bilancio ed alle politiche sociali, depone a favore della seconda soluzione.
Un gesto non proprio elegante sottrarre le deleghe alle politiche sociali ad Antonio Sgrò e riassegnarle a Davide Caico. “Chistu è chiddu chi penso!” – confida ai nostri microfoni Carmelo Territo, vice presidente del Consiglio comunale di Ribera ed esponente locale di spicco di Grande Sud.
Come giudica la scelta del Sindaco di riassegnare le deleghe alle politiche sociali all’attuale vice sindaco Davide Caico?
«A mio parere non c’era bisogno di creare un super assessore del Comune di Ribera, quale è Davide Caico. Mi domando quale era l’opportunità di togliere le deleghe alle politiche sociali ad Antonio Sgrò e di assegnarle a Caico che già aveva delle deleghe importantissime come quelle al Bilancio e alla programmazione. Se c’era la necessità di sostituire l’assessore alle politiche sociali, considerando che si stava discutendo di un chiarimento generale all’interno della maggioranza, ritengo che sarebbe stato più opportuno che il Sindaco o le lasciasse a Sgrò, o se le tenesse per sé».
Come giudica la scelta del Sindaco di nominare assessore la prof.ssa Carmela Vaccaro al posto del marito Giuseppe Cortese?
«Francamente inopportuna, non basta dire che la prof.ssa Carmela Vaccaro è valida, pur non essendo mai stata impegnata in politica in prima persona, se non indirettamente come moglie dell’ex sindaco e marito Cortese. Il paragone con il comune di Calamonaci, dove c’è stato un caso analogo, non regge perché qui a Ribera le problematiche amministrative sono diverse e ben più impegnative. La nomina dell’assessore Vaccaro è stata una scelta inopportuna del Mpa, anche se, in ogni caso, l’ultima parola spetta al Sindaco, che ha avallato la scelta di quel partito».
I partiti di questa maggioranza sono critici, perché mirano ad ottenere un assessore in Giunta o perché effettivamente nell’amministrazione Pace qualcosa non funziona più a dovere?
«Il grande impegno dell’amministrazione c’è stato per dare un’impronta positiva alla gestione di questo Comune, tuttavia, durante questi due anni e mezzo, la situazione economica generale si è aggravata con qualche scelta poco ponderata da parte dell’amministrazione. Purtroppo questa estate si è arrivati alla Sogeir che non ha svolto per come doveva il proprio lavoro e, di conseguenza, la mancanza di pulizia generale del paese ha influito tanto nel giudizio dei cittadini su questa amministrazione».
Il controllo sul servizio reso dalla Sogeir a chi spetta?
«Il controllo dovrebbe spettare al Comune di Ribera. In Consiglio comunale ho più volte sollevato questo problema, ma ad oggi non c’è nessuno che esercita un controllo, che contesti il pagamento delle fatture emesse dalla Sogeir e qualche disservizio, soprattutto nel periodo estivo. Al 31 dicembre la Sogeir verrà sciolta ed al suo posto subentrerà la nuova società di gestione, il cui statuto ci è stato trasmesso dalla Regione perché il Consiglio comunale l’approvasse così com’è. Il consiglio comunale ha trasmesso all’assessorato una lettera con una serie di rilievi critici sullo statuto, relativamente al personale ed alle proprietà della Sogeir. Alla fine lo statuto è stato comunque approvato dal commissario ad acta».
I problemi dell’attuale amministrazione sono soltanto di natura economica?
«I problemi politici ci sono anche e la loro risoluzione dipende da una nuova programmazione nella gestione del Comune da concordare con i partiti. Due anni e mezzo fa c’era una situazione economica completamente diversa, quindi oggi gli obiettivi programmatici vanno ridiscussi, anche sulla base delle risorse disponibili, con le forze politiche che sostengono l’amministrazione. La pulizia complessiva del territorio comunale è sotto gli occhi di tutti, c’è qualcosa che non funziona. I servizi bisogna ridiscuterli in base alle disponibilità economiche».
Il Sindaco ha invitato i partiti ad un confronto?
«La riprogrammazione dell’attività politica finora non c’è stata, almeno con il partito di Grande Sud che io rappresento, insieme ai consiglieri Vincenzo Russo e Nino Armenio. Con il Pid neanche, ma sono fiducioso che quanto prima il Sindaco inviterà le forze politiche a sedersi intorno ad un tavolo per ridiscutere i programmi politici».
Come si pone Grande Sud nei confronti di questa amministrazione?
«Appoggiamo sin dall’inizio il Sindaco Pace, in modo anche critico. In tutte le delibere consiliari ho messo la mia firma, anche se in alcune decisioni dell’amministrazione ho espresso delle perplessità e avanzato delle critiche».
In quali casi? «La scelta della vendita dei 34 lotti in un’unica soluzione ad una cooperativa e, col senno di poi, probabilmente avevo ragione. L’approvazione del piano di lottizzazione SAIDA, in cui mi sono astenuto perché non ho condiviso alcuni pareri dell’Ufficio tecnico.
Le modalità di attuazione delle soste a pagamento, sulle quali sono stato molto critico sin da quando l’ex vice sindaco Giuseppe Cortese ne aveva dato notizia perché l’estensione delle soste mi sembrava eccessiva. Ad esempio, la pratica attuazione delle soste a pagamento non tiene conto delle esigenze dei residenti e dei disagi loro arrecati».
L’amministrazione cosa può fare per dare una boccata d’ossigeno agli agricoltori?
«Il pagamento dell’IMU per le aziende agricole rappresenta un peso eccessivo in questo momento. C’è una proposta della Giunta comunale di inserire Ribera tra le aree svantaggiate con il beneficio di non pagare l’IMU sui terreni agricoli, ma la decisione finale spetta al Consiglio dei Ministri. La crisi dell’agricoltura è una realtà paurosa, con l’abbandono dei terreni in atto».
Gli eventi o le feste aiutano l’economia riberese?
«Sono iniziative comunque positive ma bisogna vedere chi ne trae effettivo beneficio economico. Ribera non ha una ricettività turistica paragonabile a quella di altre realtà turistiche già avviate, né dispone di statistiche sulle presenze turistiche perché, in questo settore, non ha mai lavorato. Il tipo di turismo che noi possiamo incentivare con maggiore profitto è quello legato alle nostre radici, quindi all’agricoltura, in modo da sfruttare le risorse del territorio e valorizzare le nostre produzioni agricole. Il ripristino delle strade rurali e dei vecchi abbeveratoi è il primo passo da compiere in questa direzione».