Ribera, Palazzine IACP: 6 famiglie in mezzo alla strada. Cronaca di uno sgombero annunciato

Gruppo di persone senza casa e simpatizzanti

Crolla la certezza della casa per sei incolpevoli famiglie riberesi, alle quali è stato notificato sabato scorso l’ordine di sgombero firmato dal Sindaco Carmelo Pace e dal responsabile della Protezione civile comunale. Gli otto alloggi popolari della palazzina n. 2 di largo Martiri di via Fani sono stati, almeno sulla carta (inquietante la foto scattata oggi, martedì 29 febbraio, di uno dei balconi della palazzina con dei panni stesi), sgomberati per la salvaguardia di chi vi abita e della pubblica incolumità.

Panni stesi nella palazzina n. 2 – ore 12:30 del 29/02/2012

Oggi sono iniziati i lavori per la posa della recinzione intorno all’edificio per impedire l’accesso di veicoli e persone alle aree intorno alla palazzina. Ieri i mugugni contro la decisione di sgombero, assunta la scorsa settimana nel formale burocratese dell’ordinanza n. 23 del 24 febbraio 2012, erano evidenti. Un capannello di persone protestava e non capiva perché e come lasciare incustodita la casa, con mobilia, vestiti e piccoli oggetti ognuno legato ad un ricordo particolare, perdendo soprattutto quel senso rassicurante di abitare in un luogo protetto e familiare. Una casa, assegnata in passato a chi ne aveva bisogno, nel tempo arredata e ristrutturata in alcune sue parti o riscattata con i sacrifici del duro lavoro di queste famiglie. Del diritto alla casa rimane adesso soltanto un simulacro, un involucro dai piedi d’argilla a rischio crollo.

Gruppo di persone senza casa e simpatizzanti

La struttura dell’edificio n. 2 non soddisfa “le verifiche sia di residenza che di deformabilità, per cui si può concludere che la continuazione dell’uso attuale della struttura non è conforme ai criteri di sicurezza delle norme tecniche costruttive” – è quanto comunica al Comune di Ribera lo IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) di Agrigento con la nota raccomandata del 17/02/2012. E’ lo stesso IACP a sollecitare, nella nota, l’emissione di apposito provvedimento per la tutela della pubblica e privata incolumità. Detto, fatto. Il Sindaco ordina lo sgombero della palazzina a seguito della conferenza di servizi, indetta venerdì 24 febbraio, dalla quale era “emersa la necessità di agire immediatamente e senza indugio a seguito dei dati riportati nella relazione sul risultato di calcolo della struttura, effettuato su incarico dello stesso I.A.C.P. di Agrigento”.
La relazione dell’IACP è dunque il dato allarmante in base al quale assumere la decisione di sgombero. Era previsto, era nell’aria, non qualcosa di imprevisto per l’amministrazione Pace, dato che il 13 giugno del 2011 era stato redatto un verbale a seguito dell’ispezione tecnica delle palazzine di Largo Martiri di Via Fani. A detta ispezione parteciparono, oltre ai rappresentanti del Comune, anche il dirigente della Protezione Civile Regionale della Sezione operativa di Agrigento, l’architetto Gesua Palumbo. Le palazzine visitate presentavano allora evidenti segni di degrado strutturale, come ancora oggi risulta dalla foto qui pubblicate. La decisione concordata tra l’amministrazione comunale ed il dirigente della Protezione Civile Regionale di Agrigento, secondo quanto abbiamo appreso, era di provvedere a transennare determinati luoghi delle palazzine. La Protezione Civile Comunale, dal canto suo, il 28 giugno 2011, invitava “i proprietari a relazionare con immediatezza sulle condizioni statiche ed igienico sanitarie degli immobili ed a porre in essere i lavori necessari per la messa in sicurezza”.
Il 9 novembre 2011 si insedia a Ribera il tecnico incaricato da parte dell’IACP per effettuare la verifica delle case popolari di via Martiri di via Fani. L’ingegnere Palumbo incaricato avrebbe iniziato a novembre le verifiche, a partire dalla palazzina sita al numero civico 2 per poi proseguire con tutte le altre. L’epilogo è tristemente noto: l’IACP, proprietario di ben 6 alloggi, relaziona sulle precarie condizioni statiche della palazzina al numero civico 2. Il Sindaco ordina lo sgombero. Dove andranno ad abitare adesso le sei famiglie che occupavano gli alloggi? Il Comune di Ribera ha un piano per offrire, a titolo gratuito, ospitalità a queste 6 famiglie in alcune case individuate sul territorio? Si è attivata per tempo una collaborazione con altre istituzioni, anche ecclesiastiche, per venire incontro al dramma della casa perduta vissuto da queste famiglie?
Il Sindaco Carmelo Pace ha le idee più chiare su come risolvere il problema, che non è del Comune soltanto ma anche e soprattutto dell’IACP:
“All’IACP intimo – scrive il Sindaco in un comunicato – di risolvere immediatamente la problematica mettendo in sicurezza l’edificio o costruendone altri per queste sei famiglie; di assicurare alle sei famiglie che hanno dovuto sgombrare le proprie abitazioni un’immediata collocazione, se pur temporanea, ma dignitosa”. E alle sei famiglie sloggiate chi ci pensa nel frattempo?
Il parroco don Antonio Nuara sollecita le autorità cittadine a fare di più, infatti scrive in una nota:

“Il Sindaco ha fatto sgomberare le famiglie della palazzina che rischia di crollare, lasciandole in mezzo alla strada. Se non erro, ogni anno è previsto per legge il censimento degli alloggi popolari assegnati, ma non abitati. Tanti a Ribera vivono in case di proprietà ed usufruiscono di case popolari che affittano in nero, pagando acqua e luce e le altre tasse. Perché non si fa la giusta verifica e si procede secondo la legge? E’ inutile che poi le Autorità cittadine e non, le Scuole e tutte le altre istituzioni si riempiono la bocca facendo convegni sulla legalità”.

Ci chiediamo se il Comune di Ribera abbia pronto un piano per gestire l’emergenza di altre famiglie costrette ad abbandonare le loro case. I segnali evidenti di decadimento strutturale delle altre palazzine di largo Martiri di via Fani sono un triste presagio di futuri ulteriori sgomberi. Ciò avverrà senz’altro se dalle prossime relazioni risulterà che altre palazzine non sono più idonee dal punto di vista della sicurezza.

Come l'amministrazione di Ribera sta gestendo finora la situazione degli alloggi popolari sgomberati?

  • Molto male, perché non si può ordinare lo sgombero delle famiglie senza avere previsto assistenza o sistemazione in alloggi alternativi (73%, 54 Voti)
  • Male, perché non ha previsto le necessarie misure, ad esempio alloggi alternativi dove ospitare temporaneamente le persone (14%, 10 Voti)
  • Bene, pur con qualche comprensibile difficoltà iniziale di gestione dell'emergenza (8%, 6 Voti)
  • Molto Bene, adottando le necessarie misure e garantendo assistenza alle famiglie (5%, 4 Voti)

Totale Votanti: 74

*Questa manifestazione d'opinione non ha alcuna finalità statistica ed è anonima.

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Di seguito pubblichiamo il nostro reportage fotografico.

Davide Cufalo

Davide Cufalo

Direttore responsabile di SicaniaNews. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia, Momenti di vita locale, AgrigentoNotizie, Agrigentoweb e Palermo24h. Visita il suo Blog.

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