Un turista a Ribera dodici mesi dopo: la grande delusione

Tornato a Ribera dopo un anno, portatoci dai soliti “ricordi antichi”, il turista laziale che già si era schifato dodici mesi fa, ora prova la stessa sensazione. Il primo giorno di mare voleva passarlo a Piana Grande.
Eppure, lo spettacolo che gli si è presentato davanti, nel sottopasso della statale 115, è stato sempre lo stesso: monnezza sparsa ovunque o che imputridisce sotto un sole da oltre 40 gradi o bruciata da mani ignobili, che così hanno sparso una buona dose di diossina nell’aria. Ma quando cambierà questo panorama desolante? Quando i riberesi diranno a se stessi: basta con lo spargere monnezza nelle nostre belle contrade, perché non vogliamo vergognarci più davanti ai forestieri che vengono a passare qualche giorno nella nostra cittadina! E’ chiaro che deve cambiare un’intera mentalità collettiva. La cosa paradossale è che, soggiornando a casa dei miei parenti, questi mi dicevano con orgoglio: “Noi facciamo attenzione a dividere l’immondizia, perché qui a Ribera abbiamo la raccolta differenziata!”. Ma io tra me e me pensavo: “Ma quale raccolta differenziata, che qui le strade son cosparse di monnezza inguardabile”.
Insomma, riberesi datevi una mossa: fate seguire le parole ai fatti! Colpite con durezza chi sporca e gli amministratori che non fanno in modo che la cittadina sia pulita. Arrivederci (sul tema monnezza) al prossimo anno, sperando che le cose siano cambiate finalmente in meglio: ad maiora.

GianPaolo Ferraioli

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