Due rette parallele non si incontrano mai. Questo principio deve essere ignoto al Sindaco Pace e alla sua Giunta nell’ipotesi, alquanto improbabile, di ritenere ancora possibile l’integrazione tra due progetti concorrenti sulla medesima struttura, che è il campo sportivo polivalente di contrada Spataro a Ribera.
La situazione è molto chiara. Secondo il progetto della Fidal, presentato dal Comune di Ribera per partecipare ad un bando pubblico (pubblicato in GURS il 5 agosto 2011), sul rettangolo di gioco di Spataro rinnovato in erba naturale, si potranno praticare le discipline dell’atletica (lancio del peso, del giavellotto, del disco per citarne alcune), mentre sulla pista esterna, rinnovata ed omologata dalla Fidal, tutte le gare di rilievo nazionale e internazionale.
Invece, secondo il progetto presentato nel 2013 da una ditta privata, valutato in sede di conferenza di servizi, sul rettangolo di gioco, fatto in erba sintetica, si potranno praticare calcio a 11, calcetto, ma non i lanci, mentre l’anello esterno, impropriamente definito pista, rimarrà nelle attuali condizioni fatiscenti, ovale esterno per passeggiare.
A ribadire questo concetto, cioè che i due progetti sono alternativi e giammai integrabili in alcun modo, a meno di perdere il finanziamento pubblico, è intervenuto con un documento (lettera protocollata, n. 5733, martedì 1 aprile) il comitato provinciale della Fidal.
A che titolo la Fidal interviene? Semplicemente sulla base di una convenzione ancora in vigore sottoscritta tra Fidal e comune di Ribera (delibera n. 54, datata 27/09/2011), proprio al fine di acquisire i requisiti necessari a partecipare al bando pubblico relativo al progetto di ristrutturazione dell’impianto di atletica leggera di contrada Spataro, “omologato per le competizioni sportive”.
Continuare a percorrere la strada dell’affidamento della struttura ai privati – secondo la FIDAL di Agrigento –comporterebbe il rischio della perdita del finanziamento pubblico a fondo perduto di € 1.478.500, “destinato solo ed esclusivamente alla ristrutturazione dell’impianto sportivo di Spataro e relativa omologazione dell’impianto di atletica leggera”, dal momento che “il sopraggiunto progetto di privati con un project financing, oltre ad essere stato istruito in un secondo momento, concepisce finalità estranee al progetto convenzionato.”
All’eventuale danno, per il comune di Ribera, di perdere il finanziamento pubblico a fondo perduto la beffa, aggiungiamo noi, di avere speso invano i soldi per l’incarico dato al legale rappresentante contro il provvedimento di esclusione del progetto di riqualificazione del’impianto di Spataro dalla graduatoria dei progetti ammissibili a finanziamento. Grazie al ricorso, invece, il CGA ha disposto la riammissione del progetto nella graduatoria regionale.
Perché allora al comune di Ribera ancora si tergiversa e si convoca d’urgenza per mercoledì 9 aprile prossimo il suddetto comitato provinciale della FIDAL? Di cosa si discuterà?
Della rescissione della convenzione, dell’integrazione, impossibile, tra i due progetti? Perché questa precipitazione? Perché non si aspetta tranquillamente il compimento dell’iter burocratico di ammissione o no a finanziamento del progetto già presentato, a totale finanziamento pubblico, prima di valutare soluzioni alternative, anche di natura privata, sulle modalità di ristrutturazione dell’impianto sportivo di Spataro?
“A oggi, siamo in attesa dell’esito del Bando e non si capisce come mai il Comune sta valutando di affidare la ristrutturazione a un privato” – scrive Salvatore Giardina, Presidente dell’associazione sportiva Athlon Ribera, nonché consigliere della F.I.D.A.L. Agrigento, i cui componenti tutti, Giuseppe Sclafani, Mario Palumbo e Liliana Scibetta, insieme a Giardina, ribadiscono peraltro quanto segue:
“Si porta a conoscenza (del Comune), che le attività di atletica leggera necessitano della disponibilità del rettangolo interno e delle strutture annesse oltre che della pista, così come disciplinato nel progetto presentato, e pertanto l’eventuale riammissione in graduatoria non permetterebbe di raggiungere una posizione utile per il finanziamento, qualora non vi sia la disponibilità dell’intera struttura.”
Più chiaro di così.
Inoltre, in una parte del documento, si riafferma il diritto di partecipazione della FIDAL, futura concessionaria dell’impianto riqualificato, a qualsiasi procedimento amministrativo inerente la struttura sportiva di Spataro, come disciplinato con legge 241 del 1990. Infine, “la FIDAL di Agrigento ribadisce e riafferma la propria volontà di non risolvere la convenzione già sottoscritta e farà di tutto per far rispettare l’esecuzione della stessa.”
Due rette parallele non si incontrano mai: il progetto di natura pubblica sull’impianto di Spataro ha finalità parzialmente diverse rispetto al progetto di natura privata presentato, in un secondo momento nel 2013, sulla stessa struttura. E i due progetti, pubblico e privato, non sono in alcun modo integrabili, a meno di rinunciare al progetto pubblico e perdere il finanziamento.
Più chiaro di così.
Leggi qui il testo integrale del documento presentato al comune dal comitato provinciale FIDAL
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